Edward Bach

Edward Bach nasce il 24 settembre 1886 a Moseley, villaggio a circa tre miglia da Birmingham, primogenito di tre figli. È un bambino gracile e solo grazie alle cure della sua famiglia riesce a superare primi anni di vita. È molto sensibile e intuitivo, ma pieno di vita, bravo nei giochi e sempre pronto per le avventure. Da giovane è solito passare le sue vacanze andando di villaggio in villaggio, attraversando montagne e dormendo all’aperto, lieto di essere in compagnia della natura. Già da bambino una delle sue caratteristiche più importanti è l’enorme compassione, la capacità di immedesimarsi nelle sofferenze altrui. 

Terminata la scuola, per non essere di peso ai suoi genitori, inizia a lavorare presso la fonderia del padre e, nonostante non ami lavorare al chiuso e con orari regolari, opera prima nei reparti e poi come rappresentante. In questo periodo espone al padre il suo progetto di diventare medico, progetto che viene ampiamente approvato è sostenuto anche economicamente.

Nel 1913 si laurea in medicina e fino al 1930 si ferma a Londra, dove preferisce girare per le corsie d’ospedale ad osservare i pazienti, riesce così a capire che: “nel trattamento di una qualsiasi patologia, la personalità dell’individuo gioca un ruolo più importante del corpo“.

Dottor Edward Bach

Dal 1919 al 1922 è batteriologo presso l’ospedale omeopatico di Londra. I suoi vaccini e nosodi risultano sempre più soddisfacenti nella cura delle malattie croniche. I sette vaccini orali chiamati “sette nosodi di Bach” sono acclamati entusiasticamente e largamente utilizzati da medici omeopati e allopati non solo nel Regno Unito, ma anche in Germania e negli Stati Uniti.

Contemporaneamente Bach lavora sul “mentale”, cioè sul tipo di personalità dei pazienti, notando che ad ognuno dei sette ceppi batterici corrispondono delle note caratteriali predominanti: “Curare il malato e non la malattia”.

Tra il 1928 ed il 1930, Bach scopre i primi tre rimedi floreali, si dedica allo studio di piante ed erbe, con le quali spera di sostituire i suoi vaccini. Finalmente, dopo diversi fallimenti, una sera trova la risposta ai suoi interrogativi. È ospite ad un ricevimento e sforzandosi di far trascorrere il tempo, poiché non si diverte affatto, incomincia ad osservare attentamente gli invitati finché improvvisamente s’illumina di questo pensiero: “l’umanità è composta da un preciso numero di gruppi tipologici”, e ogni individuo in quella grande sala rientrava in una di queste tipologie. Trascorrere la serata studiando gli ospiti: come mangiano, come sorridono, come gesticolano, come si muovono, l’espressione del viso e il tono della loro voce. La somiglianza tra alcune persone era così forte che avrebbero potuto essere scambiati per parenti, pur non avendo alcun rapporto di parentela. Bach trova questo estremamente stimolante, verso la fine della cena ha identificato un certo numero di tipologie. Intuisce che non tutti gli individui appartenenti a un certo gruppo soffriranno della stessa malattia, ma che ognuno reagirà in modo simile o abbastanza simile a qualsiasi tipo di malattia.

Impatiens, Mimulus e Clematis sono i primi tre Fiori dei 38 rimedi che avrebbero costituito il suo metodo terapeutico. 

Nella primavera del 1930 Edward Bach prende la decisione di abbandonare il suo lavoro sui nosodi, e inizia una nuova attività. Lascia Londra una mattina di maggio dopo aver ceduto il laboratorio, bruciato gli scritti e le pubblicazioni e gettato via il contenuto dei flaconi di vaccino.

Una mattina di maggio all’alba, mentre sta attraversando un campo ancora bagnato di rugiada, lo colpisce l’idea che ogni goccia di rugiada dovesse contenere parte delle proprietà della pianta sulla quale era posata, perché il calore del sole doveva magnetizzare fortemente l’acqua con i principi attivi della pianta stessa. Comprende che i rimedi ottenuti in questo modo avrebbero contenuto tutte le proprietà perfette e incontaminate delle piante e che il calore del sole è fondamentale nel processo di estrazione. Da ora in poi, per preparare i rimedi, impiegherà solo ed esclusivamente il metodo del Sole . I primi 19 rimedi floreali vengono tutti preparati in questo modo.

Chicory, Agrimony, Vervain, Cerato, Centaury e Scleranthus sono le 6 nuove scoperte nell’estate del 1930. Questi fiori faranno parte del gruppo chiamto “12 guaritori”.

Nello stesso anno scrive il libro “Guarisci te stesso”

Water Violet, Gentian e Rock Rose sono gli ultimi tre guaritori scoperti dal dottor Bach tra il 1931 e il 1932.

Negli stessi anni procede alla stesura del libro “Libera te stesso”.

Segue in questo periodo una lunga corrispondenza con l’ordine dei medici che invita Bach a sospendere le sue pubblicazioni pubblicitarie sui giornali locali in quanto in netto contrasto, secondo l’ordine dei medici, con il codice deontologico.

Le comunicazioni da parte del consiglio generale dell’ordine si interromperanno poi fino al 1936.

Gorse, Oak, Heater e Rock Water sono scoperti nel gennaio del 1933.

Sono quattro rimedi che chiamerà rimedi d’aiuto ” in quanto li considera utili in quelle persone dove il tormento e la preoccupazione per la malattia è diventato parte integrante del carattere stesso.

Nello stesso anno lascia Cromer per Marlow, sul Tamigi, e si dedica alla stesura del manoscritto “I dodici Guaritori e quattro Rimedi d’aiuto”, che viene pubblicato nell’autunno del 1933.

Wild Oat, Olive e Vine nascono dal pensiero che moltissime persone non hanno interesse per la vita quotidiana.

Tra il 1934 e 1935 pubblica “I dodici guaritori e i sette rimedi di aiuto”, lascia definitivamente Cromer, il villaggio di pescatori in cui aveva vissuto e dopo diverse ricerche si stabilisce nel villaggio di Sotwell, in una piccola casa chiamata Mount Vernon, che diventerà il suo quartiere generale e che oggi è sede del Bach centre.

La casa del dottor Edward Bach 

Oggi sede centrale dell’azienda

Cherry Plum e White Chestnut vengono scoperti nel marzo del 1935. Nell’arco di pochi mesi scopre tutti i restanti 19 fiori che compongono il sistema floreale.

Nel 1936 riceve un ulteriore notifica da parte dell’ordine dei medici riguardo l’utilizzo di assistenti non qualificati. Egli risponde che se l’ordine avesse deciso di cancellarlo dall’albo, lui avrebbe accettato questa decisione poiché ormai desiderava essere conosciuto come ” erborista”, e che avrebbe proseguito nella sua opera di insegnare alle persone come curarsi da sé.

Nell’estate del 1936 inizia a scrivere quella che diventerà poi la versione definitiva del suo testo sui fiori di campo: “I dodici guaritori e altri rimedi”. Verso la fine d’ottobre le forze cominciano ad abbandonarlo, istruisce i suoi tre collaboratori in modo che dopo la sua dipartita possano proseguire il suo lavoro di prescrizione e conferenze, così come lui lo ha scoperto.

Edward Bach muore la sera del 27 novembre 1936 nel sonno.